La storia
Come in una favola – Once upon a time
“Ogni nostra cognizione prencipia da sentimenti”
Così scriveva Leonardo da Vinci, uno dei più grandi geni di sempre.
Proprio dai sentimenti ha preso il via questa storia.
Apparso in sogno la prima volta molti anni fa, circondato dalla luce, in un’atmosfera celestiale, Leonardo ha consegnato – come in una leggenda – ad un uomo d’oggi una missione da compiere, quella di applicare le visioni tecnico – artistiche di un genio italiano del Rinascimento ad ogni tipo di utilizzo per la vita dell’uomo moderno.
In uno di questi sogni, il genio toscano ha mostrato al suo discepolo contemporaneo la vite aerea sul palmo della mano, in una luce diffusa e levigata. È stato il primo di una lunga serie di particolari incontri, che dalle profondità della storia o da quelle inconsce, sembravano promettere e chiedere il compimento di questa missione.
Per il discepolo è diventata dunque una sorta di sfida quella di interpretare le più famose invenzioni leonardesche, tratte dei suoi infiniti disegni e progetti – dalla vite aerea al carro armato, dalla bicicletta allo studio del volo – dall’alambicco al sistema di chiuse – dalle macchine da guerra agli studi architettonici – con applicazioni moderne.
Il suo studio è diventato un laboratorio nel quale si è potuto dimostrare come i prodotti inventati da Leonardo possano essere genialmente usati per le altre infinite e comuni applicazioni.
Se è vero che Leonardo è stato ed è ritenuto il principe degli illuminati, per il suo discepolo questa di dare nuova vita allo spirito ed al talento immortale del Genio è divenuta una sfida, la realizzazione di un sogno personale e al contempo una missione da assolvere, molto preziosa e particolare.
Fabrizio Falconi (giornalista e scrittore)